COMUNICATO STAMPA
Si profila un inizio d’anno scolastico all’insegna dei soliti problemi, anzi molto peggio. Problemi derivanti in gran parte dal modo in cui è stato impostato e condotto il piano di assunzioni della legge 107.
Ieri, 25 agosto, nell’incontro con l’Amministrazione scolastica a Lecco, in via Marco D’Oggioni 15, per un’informativa circa l’avvio delle operazioni inizio anno scolastico, è risultato evidente che la situazione è tutt’altro che rosea; una situazione tale che sicuramente metterà a rischio un regolare avvio dell’attività didattica nelle scuole della nostra provincia e conseguentemente non garantirà il diritto allo studio degli alunni.
Non possiamo che denunciare l’insufficienza del personale docente rispetto al fabbisogno dell’offerta formativa; un’emergenza che non può continuare ad essere colmata con soluzioni tampone. Occorre adottare una logica di sistema, come suggerisce la stessa riforma Madia, in cui per rendere efficace e produttivo un servizio si deve partire dal riscontro reale del fabbisogno. Inutile parlare di incremento dell’offerta formativa, ampliando la presenza e i tempi di apertura delle scuole (così come è stato chiesto dalle famiglie della nostra Provincia), se gli organici restano fermi per tre anni come prevede la legge 107.
I 50.00 posti di organico potenziato, spesso non rispondenti alle richieste e alle esigenze delle scuole, non sono bastati ad eliminare le classi pollaio, a incrementare le sezioni di scuola dell’infanzia, a dare supporto all’integrazione degli alunni con disabilità.
L’Amministrazione scolastica di Lecco, riconoscendo la necessità di sdoppiamento di diverse classi, per numero di alunni ben oltre i termini indicati dalla normativa, contemporaneamente ci informava che, non disponendo di ulteriori risorse (il cosi detto organico di fatto, fortemente messo in discussione dal Ministero delle Economie e Finanze), è obbligata a riorganizzare il personale docente utilizzando l’organico potenziato assegnato a ciascuna scuola.
Le classi interessate riguardano la scuola primaria di Olgiate Molgora, la scuola media di Civate e Mandello, le scuole secondarie di secondo grado quali Bertacchi, Fiocchi, Medardo Rosso.
Si tratta di un fatto grave, anzi gravissimo, in quanto il piano dell’offerta formativa triennale rimarrà solo un atto burocratico, un piano scritto che difficilmente sarà tradotto nella realtà quotidiana riducendo e non garantendo l’offerta formativa proposta agli studenti e alle loro famiglie all’atto dell’iscrizione.
Si tampona ancora una volta un’emergenza togliendo “una pezza da un pantalone mettendola su un altro”. Tutto ciò non è sicuramente indice di un sistema scolastico di qualità.
Oltre al personale scolastico insufficiente a coprire il fabbisogno delle scuole della nostra Provincia (e ciò vale anche per il personale destinato al sostegno degli alunni diversamente abili), segnaliamo l’assenza di comunicazioni circa le reggenze dei Dirigenti Scolastici; una comunicazione di assegnazione avvenuta in tempi utili, almeno qualche giorno prima dell’inizio anno scolastico (1 settembre 2016) permetterebbe e faciliterebbe l’organizzazione in ciascun istituto scolastico.
Per quanto riguarda le nomine, l’unica certezza è data dal calendario delle operazioni per il personale ATA che, seppur con un anno di ritardo, sarà nominato in ruolo già dal 1 di settembre e a seguire saranno effettuate anche le nomine a tempo determinato. Anche per il personale ATA denunciamo la carenza di risorse rispetto alle necessità dichiarate per il buon funzionamento del sistema ma certamente possiamo affermare che quest’anno la scuola aprirà grazie alla presenza di questo personale mentre non sarà per niente garantita la presenza dei docenti.
Non ci è ancora stata comunicata una data di pubblicazione delle graduatorie ad esaurimento, graduatorie da cui si attinge per le nomine in ruolo del personale, quando in altre province la pubblicazione è avvenuta già nei primissimi giorni di agosto.
Non esiste ancora un decreto per le nomine in ruolo dei docenti; si conosce solo quello per l’infanzia (disponibilità di 8 posti); le prove concorsuali non sono ancora terminate e quindi manca la pubblicazione delle relative graduatorie di merito con i nominativi dei vincitori; si deve ancora procedere con utilizzi e assegnazioni provvisorie e successivamente con le nomine a tempo determinato; per le conciliazioni a seguito dei ricorsi sulla mobilità (per Lecco, una decina) non si ha ancora un termine preciso, in quanto sono al vaglio del Miur.
Potremmo continuare l’elenco delle mancanze che ci pongono inevitabilmente un interrogativo:
si può pensare davvero che la scuola parta il 12 settembre con tutto il personale necessario al funzionamento?
Dai fatti, dalla quotidianità, si constata che quello che noi Organizzazioni sindacali abbiamo più volte denunciato si sta realizzando: la Buona scuola è solo un sogno nella testa del Ministro e nulla di più; per tutti i cittadini, per il personale ma soprattutto per gli alunni e’ una grande bufala.
Con la riforma si doveva rendere stabile la scuola e uscire dal precariato invece i dati confermano che il precariato è in aumento e l’efficacia dell’offerta formativa sempre più a rischio con forti ripercussioni su chi avrebbe diritto a ricevere un’istruzione e un percorso formativo utile a far crescere “futuri cittadini”, capaci di promuovere un reale sviluppo socio-economico e culturale dell’intero Paese.
Noi organizzazioni sindacali siamo seriamente preoccupati per questa situazione e invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la scuola, pur a diverso titolo (studenti, genitori, educatori, docenti, personale ata, Dirigenti Scolastici) a porre attenzione a quanto sta avvenendo, ricercando il dialogo, il confronto, al fine di individuare percorsi praticabili ed efficaci.
Noi dichiariamo da subito la nostra disponibilità.
le Segreterie provinciali di Lecco Flc-CGIL – Cisl Scuola – Uil Scuola
Michela Magni – Mario Rampello – Giuseppe Pellegrino