Malala Yousafzai, la giovane pakistana ferita da un talebano il 9 ottobre del 2012, lo scorso venerdì, giorno del suo sedicesimo compleanno, ha tenuto un discorso nella sede di New York delle Nazioni Unite, durante l’Assemblea della Gioventù.
Malala ha parlato soprattutto della condizione dell’educazione femminile in Pakistan: «i libri e le penne sono le armi più potenti», ha dichiarato, aggiungendo che «l’educazione è l’unica soluzione». Le scuole femminili sono uno degli obiettivi prioritari degli attacchi talebani in alcune zone del Paese ove è particolarmente forte la presenza integralista, contraria all’educazione delle donne. Dal 2009 si contano attacchi a più di 800 scuole.
Ieri Malala portava uno scialle rosa appartenuto a Benazir Bhutto, ex prima ministra del Pakistan uccisa durante un comizio elettorale nel 2007. Il lungo ricovero per le conseguenze dell’attentato non ha fiaccato il coraggio di Malala, che ha ribadito il fallimento dei talebani: «Se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti», anzi, «è rinata la forza, il coraggio».